La moderna tecnologia offre numerosi strumenti che rendono più semplice e veloce la vita di tutti i giorni, un tempo le persone non uscivano mi senza un gettone, oggi la prima cosa che si prende prima di uscire è il cellulare.

E’ indubbia la sua utilità, ma quando si è sopraffatti o schiavi della mania di essere sempre connessi o di essere rintracciati in qualunque momento del giorno o della notte, allora si tratta di Nomofobia,conosciuta anche come Sindrome da disconnessione, una vera dipendenza che genera la necessità di un perpetuo contatto con l’apparecchio.

Questa mania riguarda un largo numero di giovani compresi tra i 18 ed i 25 anni, afflitti da seri problemi relazionali reali in famiglia o con i coetanei, oltre ad un basso livello di autostima, che li spinge a rifugiarsi in un isolamento estremo, fino a maturare la paura del rifiuto verso gli altri.

La sola idea di poter perdere il cellulare o di averlo scarico li mette in uno stato d’angoscia tale da accusare sintomi ben evidenti come: ansia diffusa, depressione, mancanza di respiro, tachicardia o irrequietezza che può sfociale in atti di aggressione.

Nei casi estremi di vera dipendenza subentrano delle ossessioni e gesti ripetuti, come controllare continuamente 24 ore su 24, lo schermo in attesa di email o chiamate  o solo per vedere ancora una volta che sia carico, molti per evitare delusioni si dotano di più apparecchi e naturalmente non escono mai senza un o più ricarica batterie.

Diventa un prolungamento di loro stessi con il quale sono fortemente legati, tanto da portarlo a letto e persino in bagno.

La diffusione su vasta scala di apparecchi portatili sta generando nelle persone tutta una serie di disturbi, che molti medici classificano come delle vere e proprie malattie mentali, che possono generare delle malsane fobie come avere sempre l’impressione di sentire delle vibrazioni o notifiche che in realtà non esistono.

. Ringraziamo lo studio Farrace di Pescara. Per approfondimenti sulle tematiche della psicologia clicca qui.